Sono le foto dei gattini buffi che da vent’anni girano in rete. Sono le “faccine” disegnate male che si rincorrono in mille vignette umoristiche su Facebook e su Whatsapp. Sono le battute o i modi di dire tutti uguali che si ripetono sul web per periodi brevi o lunghi di tempo. Sono le notizie di attualità che come dei buchi neri distorcono e modificano al loro passaggio il campo gravitazionale della realtà che li circonda.
Sono i “meme” di Internet. E sono ovunque.