Quali sono i consumi e le tendenze del 2022?
Quali piattaforme sono maggiormente usate e da chi? Sono più diffusi i video brevi o i contenuti statici?
Conoscere le tendenze della popolazione in un dato momento storico può essere molto utile, oltre che interessante, per capire come cambia e si trasforma il mondo della comunicazione digitale, ma anche per costruire percorsi di senso capaci di sostenere la competenza digitale.
Non solo tra i ragazzi, considerando la diffusione dei social anche tra adulti e non più giovani, come vedremo tra breve.
Oltre ai Rapporti dell’ISTAT o del CENSIS, il marketing è sempre molto attento ai trend di ogni anno, fornendo dati molto aggiornati.
Per rispondere alle domande in apertura, dunque, abbiamo letto e analizzato il report GWI dedicato ai social media, isolando solo alcuni dati per noi importanti.
In Europa l’uso quotidiano dei social si attesta a 3 ore per i ragazzi dai 16 ai 24. Proprio la generazione Z sembra particolarmente attenta a costruire abitudini mediali più salutari, non solo pensando al tempo speso sui social quanto sulle modalità d’uso.
Le piattaforme social, pur rimanendo decisive nella quotidianità dei ragazzi, agiscono anche una forma di pressione sociale: “essere perfetti” è una dimensione che provoca ansia nei ragazzi, presi tra la voglia di apparire come sono e come invece vorrebbe la società e i pari.
Essere connessi è ancora centrale:
Dal 2020, il numero di utenti di TikTok è cresciuto vertiginosamente, con un numero ampio di soggetti della Generazione X e dei baby boomers, quindi non solo ragazzi.
La crescita dell’app, in sostanza, non pare destare preoccupazioni anche grazie alla presenza di nuovi consumatori appartenenti al pubblico adulto.
Un aspetto interessante tocca, invece, il tema della forma dei messaggi: i contenuti brevi sono sempre più popolari di quelli più estesi, lanciando l’era dei cosiddetti bite-sized video, così come le reel.
Whatsapp rimane nella lista delle app di messaggistica istantanea, anche se la Generazione Z si appoggia ad altri provider come Telegram and Discord, che sono saliti del 19% dal 2020.
Ma ci sono altri affondi interessanti pensando alla Generazione Z:
si tratta di generazione è più propensa alla copertura di notizie basata sui loro interessi (tailor made potremmo dire), superando tutte le questioni legate alla privacy, alla riservatezza o al tema del controllo. I social sembrano anche il modo più facile e comune per trovare prodotti o brand.
Infine, pensando al Metaverso, il 70% degli utenti di Internet dice di averne sentito parlare, ma la maggioranza ancora non sa che conga significhi, mentre il 51% sarebbe interessato a partecipare al Metaverso pur non sapendone molto (percentuale che decresce con l’età).
Si chiude qui la breve panoramica dei dati che raccontano alcune abitudini nello spazio dei social, rimandiamo al link per approfondimenti: https://www.gwi.com/reports/social
Testi: Alessandra Carenzio